Omicidio nella grotta by Fabio Scaletti

Omicidio nella grotta by Fabio Scaletti

autore:Fabio Scaletti [Scaletti, Fabio]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788825425949
editore: Delos Digital
pubblicato: 2023-09-07T22:00:00+00:00


Capitolo XI

Un brodino per tutti

Tutelati dai turni di guardia accortamente predisposti da Leonardo, passammo senza imprevisti anche la seconda notte all’addiaccio, quantunque, più che all’aperto, ci dedicammo all’attività onirica in uno spazio ben chiuso, che purtroppo non era quello domestico e che volentieri avremmo barattato con un ambiente sormontato da una volta eterea, nuvolosa o stellata era indifferente, purché cielo fosse. Anche la mattinata e il pomeriggio seguenti filarono via senza che emergessero degli elementi migliorativi della nostra situazione. Gli indizi a disposizione per identificare gli assassini scarseggiavano, per cui le riflessioni di Grandi erano rimaste infruttuose, esattamente come le esplorazioni che ininterrottamente venivano effettuate nei chilometrici meandri del sovrastante Labirinto o della zona a noi attigua della Cantina.

Verso sera di quella domenica, dopo essere rientrati da un ennesimo pattugliamento, eravamo sparsi sul fondo della cavità a V che rischiava di diventare la nostra tomba, esausti e accomunati da uno spirito depresso e quasi rassegnato. Inoltre, alcune pile si erano esaurite, per cui la scorta di luce si stava, in senso proprio, riducendo al lumicino, sospingendoci sempre di più verso il buio assoluto, e il fatto di avere vissuto per più di quarantotto ore in un clima artico, senza contare la tensione cagionata dagli eventi in cui eravamo invischiati, indubbiamente cominciava a farsi sentire, come testimoniavano i sempre più frequenti accessi di tosse, minando il nostro fisico. Quest’ultimo, tra l’altro, era debilitato da due giorni e mezzo di digiuno quasi totale, e non c’era chi non avrebbe dato una fortuna per poter piazzare un che di commestibile sotto i denti. Le caramelle al rabarbaro generosamente messe a disposizione da Gaspare Scorzesi, che le aveva reperite nella borsa della moglie, erano già state disciolte nel gargarozzo, anche da chi, come me, non le aveva mai giudicate di suo gradimento (Grandi, che invece era solito apprezzarle, le disdegnò per puntiglio, perché considerava un affronto che le proprietà eupeptiche insite nel loro gusto non potessero esplicarsi non avendo nulla noi da digerire). La stessa rapida fine avevano fatto i chewing-gum di Stefania, che se non altro avevano dato l’illusione di sgranocchiare qualcosa.

Per non vagheggiare un fumante piatto di lasagne, decisi di esaminare i bicchieri che Leonardo aveva acquistato come souvenir ad Avignone la mattina di venerdì e che naturalmente aveva scaricato sulle spalle altrui allocandoli nel mio zaino. Aprii quest’ultimo e, infilando una mano in fondo, artigliai una forma cilindrica, che però era più pesante di quello che avrebbe dovuto essere. Sapevo che Grandi non era un collezionista di cristalli di Boemia, però non pensavo nemmeno che fosse un ammiratore di boccali in vetro massiccio di stile bavarese. Quando tirai fuori l’oggetto non credetti alle mie pupille: impugnavo una scatola di alimento per animali. Evidentemente, l’avevo per errore sbattuta dentro la sacca quando mi ero affrettato a raggiungere il mio compagno di avventure nel perimetro turistico che accoglieva la grotta. L’ululato che liberai attirò lo sguardo della comitiva, che si produsse in un’esultanza ancora superiore, attenuata all’inizio dalla difficoltà di scardinare il barattolo,



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